L’Unione Europea tutela la tipicità di alcuni prodotti alimentari tramite il riconoscimento dei marchi DOP (Denominazione di Origine Protetta) e IGP (Indicazione Geografica Tipica).
Queste denominazioni, riconosciute su tutto il territorio europeo, vengono assegnate solo a quei prodotti che:
– rispettano un Disciplinare di produzione;
– presentano un’elevata qualità organolettica;
– presentano un forte legame con il territorio.
La localizzazione geografica dell’area di produzione è l’elemento caratterizzante delle denominazioni: il nome del territorio deve richiamare tecniche di produzione tradizionali, uniche di un luogo specifico, e la presenza di caratteristiche naturali, quali condizioni climatiche, esposizione dei terreni e composizione del suolo.
La funzione di questi marchi è triplice:
– tutelare i prodotti da abusi e imitazioni;
– tutelare i consumatori, attraverso la garanzia di un’informazione affidabile sui prodotti che acquistano;
– tutelare le zone rurali, il cui sistema socioeconomico spesso dipende dallo sviluppo di produzioni agroalimentari di qualità e tipiche.
IN ITALIA SONO OLTRE UN TERZO I PRODOTTI DOP E IGP DERIVANTI DALL’ALLEVAMENTO.
Secondo i dati Istat relativi ai prodotti agroalimentari di qualità a denominazione sul 2011, l’Italia è il primo paese in Europa per il numero di riconoscimenti conseguiti. E il numero è in continua crescita: 244 denominazioni italiane è il dato aggiornato al 24 agosto 2012. Oltre un terzo delle denominazioni appartiene alla categoria dei prodotti derivati dall’allevamento (salumi, carni, prodotti lattiero caseari, ect.) e nello specifico, 40 prodotti fanno parte delle categorie “Carni” e “Prodotti a base di carne”.
Facendo riferimento ai soli prodotti salati, che sono 195, quelli di origine animale rappresentano più del 40%. Tra questi, la maggior parte sono localizzati nel Nord Italia, dove si trovano prodotti molto conosciuti quali il Prosciutto di Parma e il S. Daniele, la Mortadella Bologna, la Bresaola della Valtellina, lo Speck dell’Alto Adige, il Culatello di Zibello; proseguendo verso il Centro incontriamo eccellenze altrettanto note quali il Lardo di Colonnata, la Cinta Senese, l’Abbacchio Romano, il Prosciutto di Norcia; infine al Sud e nelle isole troviamo meno denominazioni, con produzioni più di nicchia, quali la Soppressata e il Capocollo di Calabria, l’Agnello di Sardegna, per citarne solo alcuni tra i più noti.